?Il numero delle persone che si occupano di psicogenealogia in Italia è elevato ed è sempre più in aumento. La psicogenealogia è un percorso attraverso cui è possibile decodificare la programmazione inconscia ereditata al momento della nascita dal clan familiare. Questo percorso si avvale di vari strumenti, dal genogramma (disegno ed elaborazione di un particolare albero genealogico) alle costellazioni familiari (evocazione degli avi e interazione con essi a mezzo della risonanza corporea).
Le carte dei nat sono uno strumento in più che può seguire il disegno di un genogramma e facilitarne l’elaborazione o precedere una costellazione per favorire la connessione con la memoria collettiva e di gruppo. L’utilizzo delle carte dei nat è affidato alla creatività e all’ispirazione di ciascuno. Dallo stesso istante in cui si decide di usarle, le carte dei nat conducono lontano dal conosciuto, dai luoghi comuni, dai sensi obbligati, aprendo all’esperienza visionaria e all’intuizione passaggi imponderabili. Ogni volta che si impugna il mazzo decisi a usarlo è come entrare nel vivo di un rito ancestrale in cui lo sciamano/la sciamana ti tende una mano invitandoti alle danze.
I nat vivono sul monte Popa, in Birmania, sono gli dei del pantheon birmano e sono associabili agli antenati.
Il libro della Calloni, oltre a fornire gli elementi di base della psicogenealogia e delle costellazioni familiari, spiega un metodo di “interrogazione” degli avi attraverso l’utilizzo delle carte. Al libro è allegato un bellissimo documentario di 16 minuti realizzato in collaborazione con la televisione della Svizzera italiana sulle tribù della Birmania e sui nat. |