Luigi Valli, autore di diversi studi sul significato dell’opera di Dante, in questo libro presenta e sostiene una tesi che può essere brevemente riassunta così: le differenti figure femminili celebrate dai poeti che si ricollegavano alla misteriosa organizzazione dei «Fedeli d’Amore», a partire da Dante, Guido Cavalcanti e i loro contemporanei per giungere fino a Boccaccio e a Petrarca, non sono donne che siano vissute realmente su questa terra; sotto differenti nomi, esse tutte sono soltanto un’unica e stessa «Dama» simbolica, la quale rappresenta l’Intelligenza trascendente o la saggezza divina.
In appoggio a questa tesi, l’autore porta una documentazione formidabile e un insieme di argomenti in grado d’impressionare anche i lettori più scettici: in particolare, egli fa notare che i poemi più intelligibili secondo il senso letterale diventano perfettamente chiari sotto l’ipotesi di un «gergo» o linguaggio convenzionale del quale è riuscito a tradurre i termini principali. |