L'Uomo di Desiderio venne pubblicato a Lione nel 1790 e ristampato a Metz, in due volumi, nel 1802. Claude de Saint-Martin, il "Filosofo incognito", la figura principale del movimento mistico della fine del XVIII secolo, lo ha scritto durante i suoi soggiorni a Londra e Strasburgo, scoprendo Jacob Boehme. Il volume però non è influenzato dal grande teosofo tedesco; vi si scova piuttosto Swedenborg e soprattutto Martinez Pasqually il fondatore del Martinismo, è da lui che Saint Martin prende in prestito la maggior parte delle proprie teorie. Ciò significa che il contenuto ideologico non è originale, tanto che lo stesso titolo è preso da Martinez. Il libro ebbe particolarmente successo nei circoli teosofici per il suo stile di fuoco, pieno di sensibilità mistica. Più che un'opera dottrinale, si tratta di una raccolta di inni a imitazione dell'Apocalisse. |