Nella parte iniziale dell’opera di Luca Bagatin sono vagliati aspetti caratterizzanti della libera muratoria, fra i quali l’anelito di conoscenza, il “vento gnostico”, che pervade tutta la sua complessa articolazione; segue l’esame del processo iniziatico, analizzato come se si trattasse di un percorso all’interno di un evolversi rigenerante, di morte e rinascita. Dopo aver navigato nel vasto pelago del rito di passaggio, il discorso si sposta su alcuni soggetti celebri del vissuto iniziatico ed ecco uscire dalla “gerla” Cagliostro, il Conte di San Germain, Helena Petrovna Blavatsky e alcuni personaggi chiave della massoneria: Albert Pike, Ernesto Nathan, Saverio Fera, Giordano Gamberini, Lino Salvini, Giovanni Ghinazzi, uomini che, pur fra vittorie e sconfitte, segnarono la storia di questa istituzione che sta per compiere tre secoli di vita. L’esame di Bagatin non s’interrompe con il XIX secolo ma prosegue fino ad oggi, approdando a Dan Brown e al suo best-seller d’ispirazione massonica, Il simbolo perduto, opera che sicuramente ha il pregio di offrire una visione positiva della massoneria… Dopo il partecipato esame della persecuzione ricorrente nella Penisola, l’opera di Luca Bagatin si chiude con una serie d’interviste che l’autore, nel corso degli ultimi anni, ha ottenuto da studiosi della massoneria o da esponenti di spicco della stessa. |