Questo libro di E.J. Gold porta l’insegnamento intramontabile del Bardo tibetano nel linguaggio e nella cultura occidentale contemporanei.
Il "Libro Americano dei Morti" non è altro che il "Libro tibetano dei Morti" adeguato al linguaggio occidentale in virtù dell’ironia di Gold. Il libro è stato costantemente ripubblicato in America dal 1974 in varie edizioni, utilizzato in corsi universitari sulla morte e sul morire e adottato in ospizi e ospedali di tutto il mondo. È stato tradotto in più di 15 paesi, ed è ormai considerato un classico.
La pratica, totalmente aconfessionale, è molto semplice: si tratta di un programma di 49 giorni di letture lunghe tra i 10 e i 20 minuti. Ma, come fa notare Salvatore Brizzi nella Prefazione, "il libro può e deve essere letto anche su un altro, più profondo, livello: tutto ciò che riesco a superare quaggiù prima della morte, rappresenterà un problema in meno dopo la morte. I "demoni" che sarò riuscito a sconfiggere da questa parte, si terranno lontani da me dall’altra parte".
Con la prefazione di Salvatore Brizzi e i contributi di Claudio Naranjo, John Lilly, questo libro è uno strumento fondamentale per fornire un servizio spirituale al morente, sostituendo il lutto e l’afflizione per il passaggio del defunto. |