La Massoneria è un po’ una storia d’amore. È l’amore per una Conoscenza che desideri e che non hai. Noi la cerchiamo in lei perché, nei secoli, nei suoi simboli si è depositata la saggezza dell’umanità. Il neoplatonismo, l’ermetismo, la Qabalah e la tradizione ebraica, la gnosticismo. La Massoneria è fatta di simboli. Vive perché si muove. La complessa ritualità, articolata tipicamente in tre gradi, e completata nel cosiddetto Arco Reale, non è altro che una simbologia in movimento. Svolgere un rituale vuole corteggiare la Massoneria, fare sì che i simboli si innamorino di noi, e li amiamo, li scaldiamo, li nominiamo, li invitiamo apposta per averli, per possederli, per farli nostri una volta e per tutte. Per adattarci il nostro significato, la nostra idea del mondo. Perché a questo serve il metodo massonico: non darci una verità precostituita, fatta una volta per tutte, dogmatica. Ma stimolarci continuamente a metterci in gioco, ad essere filosofi per davvero. Essere seduttori. Diventare tutti dei don Giovanni. |
Mauro Cascio - giornalista e scrittore, si interessa da anni di storia, filosofia e religioni. Curatore di numerosi saggi di ebraismo, ha fondato l'Antologia di Studi Tradizionali Luz e il Trimestrale di orientamento liberale Diritto e libertà con le firme di Piero Ostellino, Sergio Romano, Adriano Sofri, Emma Bonino, Walter Veltroni e le testimonianze di Rita Levi Montalcini e Michael J. Fox. |