Sin da primo decennio postunitario, nel nostro Paese l’associazionismo mutualistico fu la prima forma di associazione non elitaria autogestita dai lavoratori e l’operaio si trasformò da cittadino indigente, oggetto passivo della beneficenza, a soggetto attivo in grado di pianificare la propria previdenza. La recente storiografia infatti, non a caso, considera il movimento associazionistico come la chiave di lettura delle dinamiche e dei processi politici che influenzarono il sistema istituzionale. Le Società di mutuo soccorso costituirono pertanto il perno su cui si cominciò a realizzare la moderna società democratica. La Massoneria, in Sicilia, dopo il risveglio londinese del 1717, esercitò sin dalla seconda metà del XVIII secolo un ruolo determinante, soprattutto come strumento di rinnovamento e di penetrazione di nuove idee e di valori finalizzati al perfezionamento interiore dell’uomo, per riproporre un nuovo ordine morale e soprattutto sociale. Il fenomeno del mutualismo nell’Isola, come del resto in tutto il Mezzogiorno, sulle prime fu alquanto limitato soprattutto per retaggi di natura culturale, ma già tra il 1862 e il 1873 Catania e provincia vantavano ben 29 Società di mutuo soccorso, che successivamente andarono ad aumentare significativamente e che diedero un contributo determinante per la crescita politica e sociale, contribuendo a coltivare – per la costituzione delle loro strutture interne – i principi del suffragio universale e della democrazia rappresentativa che in seguito saranno estesi alla “politica”. (Carmelo La Rocca) |