Un’innovativa interpretazione del poltergeist come espressione dell’inconscio “Il poltergeist non è uno spettro, né un alieno (indipendentemente dalla possibilità che assuma entrambe le identità). Il poltergeist è l’uomo stesso, lo specchio di una sua realtà interiore cui raramente gli è dato trovarsi di fronte”.
Partendo da quest’assunto fondamentale l’autore analizza uno dei più strani fenomeni che, sebbene raramente, accade in alcuni ambienti, domestici o altro. Interpreta la sua manifestazione – di carattere sostanzialmente paranormale – come un linguaggio preverbale di origine inconscia. Ne emerge un quadro organicamente strutturato del fenomeno che presenta alcuni elementi semantici e sintattici propri dei linguaggi, almeno di quelli legati alle emozioni e alla spontaneità, come il gioco, il mito, il sogno e certi ritualismi di carattere magico.
Le analogie sono elaborate attraverso la psicanalisi, la teoria dei giochi – utile a capire il carattere ludico di molti comportamenti del poltergeist – e l'antropologia culturale. |