Una sorta di saggio biografico che sì limita ai momenti essenziali, agli istanti in cui tutto si ribalta.
Niente aneddoti, niente di simile a confidenze o a ricordanze ben cesellate: ma una ricerca dolorosa per sfuggire alla morte di questa vita, con in più uno sforzo quasi disperato di tradurre in parole l'indicibile:
Disponiamo di ben poveri mezzi per dire quel che abbiamo nel cuore…
Quand'è che riusciremo a parlare in musica?
Tragitto percorso in volata, per balzi successivi e successive effrazioni, il racconto non conosce preliminari né transizioni, mantenendosi in bilico costante, come preannuncia l'epigrafe, su un esilissimo crinale fra il disastro e la Meraviglia. |