Tutte le scuole di pensiero cinesi concordano nel considerare l'I:Ching la più antica testimonianza della letteratura cinese. Pur essendo un' opera divinatoria l' I:Ching è un testo indispensabile per tutti coloro i quali desiderano conoscere il pensiero cinese.
Il testo pervenuto fino ad oggi è evidentemente opera di diversi autori. Il suo nucleo originale è costituito da una serie di 64 esagrammi disegnati con tratti continui e tratti spezzati. Secondo la tradizione, Fu hi, levando lo sguardo verso il Cielo, poi abbassandolo sulla Terra e osservandone i particolari, seguendo il volo degli uccelli e vedendo i raccolti, esaminando le caratteristiche del corpo umano e quelle degli esseri e delle realtà visibili, incominciò a tracciare otto cua, o trigrammi, composti da linee intere e spezzate. In seguito, accoppiando questi otto cua semplici, formò i 64 esagrammi che rappresentano la trama dell'I:Ching. Wang-Wen redasse successivamente, per ciascuno dei 64 esagrammi, una generica sentenza sapienziale, poi arricchita di una formula per ogni linea di ciascun esagramma da suo figlio Tciõu Cõng.
Più tardi, Confucio, nel V secolo a.C., riprendendo la loro opera, compose vari commenti particolareggiati.
La presente opera è la prima traduzione integrale dal cinese in francese dell'I Ching. Opera monumentale e completa, è la più ampia e documentata comparsa nel mondo occidentale e consente una lettura veramente unica dell'I Ching dal punto di vista letterario, filosofico e divinatorio.
Il testo, nella sua versione italiana, è stato curato da Elena Judica Cordiglia, la più fine e sensibile interprete di quest'opera |