Domenico Fasciano e Pierre Seguin presentano uno studio su uno dei sacerdozi più importanti della religione romana la cui conoscenza è indispensabile per cogliere l’anima del popolo romano, che ha poggiato sui suoi diritti e sui suoi doveri religiosi la forza del suo successo.
Altri autori hanno parlato dei Flamini. La maggior parte nel quadro di uno studio generale sull’insieme dei sacerdozi, qualcun altro in scritti più specifici. In quasi tutti i casi, tuttavia, questi studi si concentrano sul solo Flamine di Giove e danno troppa poca importanza agli altri quattordici Flamini e nessuna importanza alle divinità alle quali essi sono associati. Inoltre, alcuni di questi studi hanno molti anni e sono, per di più, di difficile accesso.
Gli autori portano la loro attenzione sull’insieme del flaminato romano, maggiore e minore, così come sulle divinità a cui sono connessi e aggiornano la problematica alla luce di studi più recenti sul mondo romano. Propongono, inoltre, interessanti ipotesi che mirano a ritrovare i due flamini perduti sui quali l’Antichità custodisce il silenzio più assoluto. |