Un libro dove la scienza e la vita sono fuse in un’unità concreta con la promessa, grazie al pensiero scientifico, di soddisfare il grande bisogno di risolvere gradata-mente ma con certezza gli enigmi che la vita e la realtà pongono all’uomo.
L’autore usa il metodo di R. Steiner prendendo in considerazione la scienza spirituale, dove per scienza si intende una scienza non astratta, ma viva, della realtà, per affrontare così i problemi sulla conoscenza della natura, le questioni più profonde sulla concezione del mondo ed avere una visione diversa del pensiero scientifico che ha dominato la storia dal XV al XX secolo fondato su una scienza materialistica rivolta a ciò che è quantitativo, inerte, non soffermandosi invece sul mistero di ciò che è vivente, organico.
La Terra è vista come un organismo vivente che “respira”, termine delle azioni formatrici del cosmo intero e germe di una sua nuova evoluzione. |
Guenther Wachsmuth - nasce il 4 ottobre 1893 a Dresda, in Germania. Nel 1919 si reca col fratello a Dornach per un primo colloquio con Steiner e il 26 settembre del 1920 partecipa alla cerimonia di inaugurazione dei primi corsi della “Libera Università di Scienza dello Spirito” presso il Gotheanum di Dornach, dove decide di trasferirsi, scelto come collaboratore. In seguito incontra e diviene amico di Ehrenfried Pfeiffer dedicandosi con lui alle scienze naturali e fondando un laboratorio di ricerca all’interno del Gotheanum. Ai due viene affidato il compito da Rudolf Steiner di una moderna scienza del vivente e quindi dell’elaborazione di una “teoria sistemica delle forze plasmatrici”.
Dal 1921 al 1924 è assistente e segretario di Rudolf Steiner e poi tesoriere nella nuova fondazione della Società Antroposofìca con compiti su una sezione sulle scienze naturali e una sulle scienze sociali. Nel giugno 1924 presenzia al corso di Rudolf Steiner d’inaugurazione del metodo di coltivazione “biodinamico”. Alla morte di Steiner si impegna nel seguire i lavori del nuovo edificio del Gotheanum; solo grazie a lui l’edificio riuscì a resistere alla crisi finanziaria della guerra e a continuare con il lavoro scientifico e artistico riprendendo così le attività. Dirigerà come presidente l’Associazione per il lascito letterario di Rudolf Steiner. Ha giocato un ruolo unificante con Ita Wegman ed Elisabeth Vreede sin dalla fine degli anni 1920 con un attaccamento crescente ad Albert Steffen. Muore il 2 marzo 1963 a Dornach, in Svizzera, alla soglia del compimento del suo settantesimo anno. |