Partendo dal significato del termine “Apostasia” come consapevolezza del rifiuto nei confronti della propria religione, Mauro Ardenghi s’inoltra in un lungo sentiero sapienziale che dalla religione e dalla divinità porta all’astronomia e all’esoterismo iniziatico, con lucidità di pensiero e ricchezza di dati e di argomentazioni. Incontriamo così, nel corso della lettura, le superstringhe, quali base della vita cosmica, gli universi paralleli, l’orizzonte degli eventi, come superficie immaginaria che circonda i buchi neri, fino allo spazio e al tempo che in molti miti sono i due archetipi, lo yìn e lo yang, il femminino e il mascolino, rappresentati nella forma di un albero e di un serpente ad esso attorcigliato, in cui il serpente è il figlio-amante della dea e la dea è l’albero, l’axis mundi; e ogni forma iniziatica in quanto tale non può non indurre l’iniziato ad intraprendere, ad iniziare una propria emancipazione od evoluzione spirituale, in un rapporto diretto con quel femminino sacro demonizzato da tutte e tre le religioni monoteiste e patriarcali. Siamo in presenza di una ricerca che, nel ciclo dell’esistenza, dall’universale scende al particolare, tra coagulazione e dissoluzione, espansione e contrazione, eternità e temporalità. |
MAURO ARDENGHI è nato a Cremona il 12 giugno del 1959. Dopo essersi laureato in Materie Letterarie presso l’Istituto d’Arte dell’Università degli Studi di Parma, si è dedicato per qualche anno all’insegnamento, prima d’intraprendere un percorso che, attraverso le più svariate professioni, l’ha portato in seguito ad operare nel sociale. Musicista e scrittore, si è occupato nel tempo di Grafica, Poesia (vincitore del premio Città di Cremona nel 1980), Critica Musicale . |