Quella che qui si presenta è l'edizione del 1930, corretta nei refusi, aggiornata nella bibliografia e con vari apparati critici. Ci si potrà così rendere direttamente conto dello stile originario del giovane Autore che, specie nella conclusione di questo libro, assume un tono quasi epico altrove raramente riscontrabile.
L'opera filosofica evoliana è così dunque completata: in questo suo sistema di pensiero si configurano due vie realizzative, la "via dell'altro" e la "via dell'Individuo assoluto". Evola non giudica l'una intrinsecamente "superiore" all'altra, ma entrambe identicamente vere in quanto, in nome della libertà suprema, la prima deve essere valida e possibile quanto la seconda. Tuttavia, a suo giudizio, la "via dell'altro", per sua stessa natura, non è suscettibile che di una determinazione strutturale schematica, dato che in essa non fa che ripetersi uniformemente una situazione iniziale elementare. La "via dell'Individuo assoluto", invece, è determinabile partitamente, e la sua descrizione occupa tutta la seconda parte dell'opera dottrinale di Evola, cioè questo libro. |