L. C. de Saint-Martin scrive a Parigi il "Quadro naturale dei rapporti che esistono fra Dio, l'Uomo e l'Universo" su istigazione di alcuni suoi amici, tra il 1776 e il 1778, ma vedrà la luce solamente nell'anno 1782.. Essa è divisa in 22 capitoli, che non casualmente corrispondono alle 22 lettere dell'alfabeto ebraico. L'autore, fin dai primi capitoli, afferma che nell'uomo vi sono delle facoltà superiori alle facoltà degli organi sensoriali. Egli è sì nella dipendenza delle cose fisiche, da cui riceve l'idea che queste determinano con l'impressione esercitata sui suoi organi; ma contemporaneamente ha delle nozioni di idee di legge e di potenza, d'ordine e d'unità, di saggezza e di giustizia. Pertanto dipende sia dalle sue idee intellettuali e morali, sia dalle idee percepite attraverso i sensi. La dipendenza da questi ultimi è nata dal disordine dovuto ad una causa inferiore che si e opposta alla causa superiore determinando la caduta dell'uomo; dal momento della sua caduta, quanto esisteva come principio immateriale, si è sensibilizzato in forme materiali e l'ordine ed il disordine si sono manifestati. Però, tutto tende a rientrare nell'unità da dove tutto è uscito; l'uomo vivificando la sua volontà, può, col desiderio, riacquistare quanto da lui si è separato, ma tale rigenerazione può avvenire soltanto in virtù dell'atto di sacrificio con cui il Riparatore, e cioè il Cristo, ha sostituito le antiche espiazioni. In quest'opera pur essendoci molti elementi propri della dottrina del suo primo maestro Martinès de Pasqually, emergono anche notevoli anticipazioni di quella che sarà la sua via cosi radicalmente segnata dall'incontro con gli insegnamenti del filosofo teutonico Jacob Bòhme. Via che è bene precisare, non è in opposizione alla via antica di Martinès de Pasqually, ma la naturale evoluzione che, dall'anima antica del suo primo maestro porta all'anima dell'uomo nuovo, ovvero dell'uomo dei tempi moderni.
INDICE:
PRIMA PARTE
1. Dell'esistenza di Dio, principio eterno dell'infinito e degli Esseri intellettuali 2. Esame della natura fìsica e le leggi che vi operano 3. Idee sulla destinazione dell'uomo e su quella degli altri Esseri 4. La prova di Dio attraverso l'uomo. Emanazione dell'Essere intellettuale dell'uomo e la reminiscenza 5. L'uomo, il suo stato originale e quello attuale 6. I tormenti dell'uomo dopo la sua morte e in particolare del suicida 7. I tormenti dell'uomo nella sua corporeità terrena 8. Gli agenti analoghi all'uomo ma diversi da lui e il loro soccorso 9. Gli agenti superiori generali e particolari e i mezzi loro accordarti 10. Senso e scopi della mitologia presso i vari popoli e quelli che ad essa sono attribuiti 11. La scienza dell'uomo nelle Tradizioni primitive 12, I miti greci, egizi, e delle Tradizioni cinesi
SECONDA PARTE
13. Le Tradizioni ebraiche, il Sabato, e l'uomo nella sua degradazione 14. Le Tradizioni ebraiche e l'aiuto concesso all'uomo 15. Le Tradizioni ebraiche e il culto 16. Le Tradizioni ebraiche e l'elezione dei giusti, e del popolo 17. Le false scienze e gli abusi dell'uomo sulle verità 18. La necessità dell'Agente universale e i numeri 19. L'atto universale, centrale e quaternario e la rivivifìcazione 20. I modi impiegati dall'Agente universale e le sue virtù, al centro dei tempi 21. Gli uomini esposti alle convulsioni della natura e dissoluzione generale del Mondo 22. Considerazioni sulle proprietà degli elementi e l'iniziazione, ovvero l'annullamento della distanza tra la luce e l'uomo, per ristabilire lo
stato originale
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Louis Claude de Saint-Martin - (Amboise 1743 - Annay 1803), diviene avvocato ma la professione non lo affascina e si arruola diventando sottotenente, il suo interesse sono gli a studi esoterici e collabora alle logge massoniche del “rito di Cohen”. Adepto del teosofo taumaturgo Martinez de Pasqually, la cui dottrina si presentava come erede delle tradizioni segrete d'Egitto, della Grecia dell'Oriente, abbandona l'esercito nel 1771 per dedicarsi interamente alla ricerca. A Strasburgo (1788-1791) incontra Madame de Böcklin che gli rivela la filosofia di Jacob Böhme sotto la cui influenza scriverà molto, conciliandone gli insegnamenti con quelli del suo primo maestro Martinez e traducendone le opere. Sull’insegnamento di Louis Claude de Saint-Martin, nel 1888, l'esoterista francese Papus, al secolo Gérard Encausse, fonda l'Ordine Martinista, dando vita, di fatto, al Martinismo moderno, diffuso in tutto il mondo. |