Provate a immaginare se qualcuno vi dicesse che uno sconosciuto milanese di fine Quattrocento, amico di Leonardo da Vinci, ha composto un poema di 400 versi in cui sembra racconti di un suo viaggio a Roma a vedere opere d’arte. Provate a immaginare se invece si fosse scoperto che attraverso un secondo livello comunicativo stia parlando di cose scabrose, oscene, burlesche. Pensate infine se scoprissimo che l’autore è in realtà Leonardo da Vinci, che ha ideato e creato la più clamorosa burla di tutti i tempi.
Potrebbe sembrare una storia fantastica mentre è semplicemente ciò che è accaduto |