Fra i popoli dell'antichità nessuno ha manifestato per il mistero della morte un interesse così appassionato e così esclusivo come il popolo egiziano. Tra le manifestazioni di questo interesse, la più nota e la rappresentata dal "Libro dei Morti" popolare è senza dubbio quella composto assieme di formule magiche e religiose, iscritte su papiri, di cui esistono centinaia di -esempi in tutti- i musei del mondo. Lo scopo di questo libro, diviso in circa 190 frammenti o capitoli, era quello di permettere al defunto di poter dirigere il corso della propria esistenza postuma. Nel suo viaggio verso l'Aldilà, l'antico egiziano si trovava di fronte ad una misteriosa realtà di dèi e di esseri mitologici, di mondi invisibili e di forme impensate.
Tutte cose, queste, di cui l'uomo moderno ha perduto ogni traccia: cinque millenni hanno scavato un tale abisso tra noi e i fondatori della nostra civiltà che tutte le riunite della scienza e della fede non sono di troppo per penetrare nel mistero dell'anima dei tempi trascorsi. |