Nella Grande Rivoluzione, che portò innanzi per l'Europa futura le regole della evoluzione civile e la esigenza di concreta affermazione dei diritti umani, il 1794 segnò anche, nel più delicato settore d'indagine scientifica, la consapevolezza del rinnovamento culturale. I dieci volumi de L'origine di tutti i Culti di Charles F. Dupuis ne rappresentarono una grandiosa testimonianza. Non è senza significato che la prima traduzione italiana di quella seconda Enciclopedia (interamente dedicata alle Religioni, con linguaggio libero e tagliente), abbia visto la luce in un anno di analoga significazione per la Rivoluzione Risorgimentale. E' l'artistica impressione fiorentina che ricompare oggi per i tipi della Bastogi. In questo libro, che il Dupuis stesso dovette adattare alle esigenze della divulgazione, l'autore mostra pienamente le qualità dell'opera intera: la penetrazione spregiudicata di Voltaire, la consapevolezza scientifica di Helvétius, la sistematicità di Diderot. Con la interpretazione critica della "preistoria" di tutte le principali dimensioni, attraverso le quali l'uomo ha riconosciuto nel tempo un'antropologia del sentimento del divino, Charles F. Dupuis ha offerto agli specialisti delle religioni comparate e del Cristianesimo in particolare - da Eliphas Lévl alla Blawatsky, da Ragon a Williamsen, da Saint-Simon a Feuerbach - una base avanzata ed un vero dono precorritore. La eredità Illuministica di Hurnè, di Voltaire e di Gibbon si è manifestata, con Dupuis, nel più sottile Diano della storia: insieme alla metodologia italiana che , nell'oscuro Seicento, aveva offerto, con Il Triregno di Pietro Giannone, il primo contributo italiano alla storia delle Religioni nel mondo. |