Vi sono molti tipi di risveglio ma quello veramente risolutivo è il risveglio a ciò che veramente siamo e ritrovarci così Centro unitario immobile, testimone e arbitro del vorticoso susseguirsi di eventi sempre cangianti. Raphael offre note sia teoriche che pratiche capaci di favorire il giusto orientamento verso una pratica realizzativa che abbia come fine la trascendenza del triplice mondo.«Se ti risvegli alla tua immortalità atemporale-spaziale-causale, di colpo risolvi tutti i tuoi problemi esistenziali... Il problema esiste solo nell'aleatorietà del divenire, ma nell'atemporale non esistono problemi, come nel sole non esiste il problema dualistico dell'alba e del tramonto». In questo sùtra-aforisma, tratto da La Triplice Via del Fuoco, Raphael espone in modo chiaro ed essenziale la condizione del "risveglio". L'uomo, identificandosi con la "sfera delle ombre", o con la "màyà-apparenza", è caduto nell'"oblio" della sua vera origine, ha "dimenticato" la sua reale natura: quella Realtà assoluta che costituisce il fondamento del divenire e che è prospettata dagli insegnamenti tradizionali dell'Occidente e dell'Oriente; l'Uno-Uno o Uno-Bene di Platone, l'Uno di Piotino, l'Uno-senza-secondo di Sankara. Ma quali sono gli ostacoli che impediscono questo "risveglio"? Una serie di errori percettivi, prospettici e conoscitivi, dice Raphael, che ci portano a scambiare ciò che è la Costante, l'universalmente valido, l'invariante per il semplice fenomeno evanescente che appare e scompare. Questi errori sono frutto di non-conoscenza (avidyà), di quell'ignoranza" che verte sulla natura dell'Essere in quanto è e non diviene. Per uscire dall'"aleatorietà del divenire" conflittuale occorre "risvegliarsi" a ciò che veramente si è, il che implica un rivolgimento, una conversione completa della propria coscienza.Questa nota di ordine metafisico realizzativo la ritroviamo in ogni scritto di Raphael. Egli esprime una sintesi di Conoscenza e Amore che gli permette di evidenziare, senza alcuna contrapposizione, l'Unità sottostante ai vari Rami della Tradizione. Si veda, al riguardo, lo scritto "Metafisica realizzativa" nel quale Raphael espone i punti fondamentali inerenti alla sfera della Metafisica e i raffronti con altri insegnamenti. Si segnalano alcuni capitoli: "Vesak", un confronto tra la dottrina del Buddha e quella di Eraclito e Parmenide. "Fratellanza", uno scritto magistrale per la chiarezza e i punti essenziali trattati, in cui Raphael evidenzia i vari fraintendimenti creatisi lungo il tempo in riferimento ad alcuni aspetti della Dottrina tradizionale. "L'abulia del discepolo", un esame, completo e dettagliato, di un momento particolare e delicato in cui si può trovare chi intraprende seriamente un sentiero di realizzazione spirituale; contiene preziose indicazioni su come superare tali momenti di crisi. "Essere, libero arbitrio, liberazione", un'esposizione, dalla prospettiva metafisica e filoso-fica, della differenza tra la Libertà assoluta (metafisica), la libertà determinata (ontologica) e il mondo della necessità. Viene chiarito ciò che può costituire il "libero arbitrio" e la sua giusta collocazione di là da equivoci o definizioni che rispondono a esigenze della sfera individuale. |