Come dice Fosco Maraini nella Prefazione a questo libro, vi Sono spazi dell'umano conoscere di cui si preferisce non parlare, se non in dotti e complicati saggi, lasciati per principio all'esclusivo uso degli accademici e degli eruditi. Tra questi, il tema della «sovranità» è certamente uno dei più ardui e controversi. Su di esso hanno meditato mostri sacri del pensiero occidentale: Tucidide, Piatone, Hobbes, Tocqueville... Il punto nodale è, da sèmpre, la domanda: «Chi conferisce legittimità al (Sovrano?». Dalla risposta a questa domanda sono scaturite non solo dottrine politiche o filosofie del diritto, ma rivoluzioni. Dal punto di vista tradizionale, la legittimità del Sovrano è perjprincipìo di origine divina. Maraini ha colto, con un tempismo da reporter dell'antropologia, un'occasione unica: il 7 gennaio 1989 moriva il , e, per quasi tutto il 1990, in Giappone si svolsero riti che riguardavano prima i funerali e la sepoltura del sovrano scomparso, poi la consacrazione, del successore, Akihito. Un "punto prospettico assolutamente privilegiato per penetrare il significato del «Tennòsei», il sistema imperiale nel suo insieme, con tutto ciò che può significare per la vita spirituale, sociale, culturale e politica del Giappone, e che a noi occidentali consente di «vedere all'opera» - non in un remoto passato, ma «poco fa», alla fine del XX secolo - quella sacralità che conferisce la sovranità legittima e che Marc Bloch aveva potuto Descriverci solo come un problema di «storia medievale». |