Prima conferenza, Dornach, 9 aprile 1920
Polarità tra necessità naturale e libertà umana. Nulla vi è nel mondo che non sia anche nell'uomo. I tre piani dello spazio corrispondono a pensare, sentire e volere.
L'uomo è come un geroglifico del cosmo e non solo un'immagine matematica non adatta per la libertà e la moralità
Seconda conferenza, Dornach, 10 aprile 1920
Polarità tra testa e restante organismo. Astrazione e immaginazione
Terza conferenza, Dornach, 11 aprile 1920
La sfera dello zodiaco è analoga alla sfera della volontà nerll'uomo. Ritmi annuali e ritmi settennali.
Il cambio dei denti. Cuore, Sole e circolazione sanguigna.
Quarta conferenza, Dornach, 16 aprile 1920
I tre mondi; dei sensi, del respiro e del ricambio.
Anno platonici di 25.920. Contrapposizione tra etere cosmico e materia terrestre. Paralleo tra Sole e Luna, come fra Cristo e Jahve.
Non vi è un'unica gravitazione, ma tre leggi diverse.
Quinta conferenza, Dornach, 17 aprile 1920
Sole e Terra ruotano attorno a un punto intermedio.
Lo spazio come materia ponderabile e come forza risucchiante. Processi corporei incoscienti.
La figura umana non deriva dalla Terra, che solo la distrugge. Forma e zodiaco, movimenti e pianeti, organi ed elementi, ricambio e Terra.
Sesta conferenza, Dornach, 18 aprile 1920
Nel cosmo e nell'uomo la periferia è ferma, l'interno mobile.
Giorno sidereo e giorno solare. Gli organi sono costruiti dalle froze del movimento. Il cuore. Risvegliarsi e addormentarsi vanno rappresentati da una lemniscata, così come il movimento della Terra. Il terzo principio di Copernico. L'anno platonico. La libertà umana rispetto al cosmo.
Settima conferenza, Dornach, 23 aprile 1920
Differenti origini di testa e restante organismo. L'iimagine successiva nella teoria dei colori di Goethe, e la sua affinità col ricordo.
La metamorfosi e il rovesciamento. Giorno e settimana. I movimenti cosmici vanno studiati dall'uomo.
Ottava conferenza, Dornach, 24 aprile 1920
Corrispondenza tra corpo, anima e spirito da un lato, coin Terra, pianeti e stelle fisse dall'altro.
Materia premente ed etere risucchiante. Il sistema del sangue è trasformato in sistema dei nervi nella vita successiva.
Immortalità e innatalità rispetto all'egoismo. Le astrazioni nella teoria della relatività di Einstein.
Nona conferenza, Dornach, 25 aprile 1920
Veglia e sonno. Mani e piedi rispetto ai pianeti e agli stati di coscienza. I movimenti della braccia e l'euritmia.
Milza e fegato diventano organo dell'udito. Le dimostrazioni per la reincarnazione.
La compresione del mistero del Golgota.
Decima conferenza, Dornach, 1 maggio 1920
Il corpo è adatto per la Terra, la testa no.
Pensiero e volontà rispetto ai secondi denti.
L'illusione del sistema copernicano.
Per la dottina occulta ebraica antica, Lucifero opera sette volte più veloce di Jahve.
I movimenti planetari
Undicesima conferenza, Dornach, 2 maggio 1920
I tempi diversi di rivoluzione dei pianeti attorno al Sole rispecchiano quanto avviene entro l'uomo.
Saturno e Giove introducono nel mondo fisico, Venere e Mercurio guidano dopo la morte nel soprasensibile.
Tendenza all'astrazione nella vita moderna.
Dodicesima conferenza, Dornach, 8 maggio 1920
Contrapposizione tra scienza e fede.
Secchi e Wasmann.
Astronomia della Luna e astronomia del Sole.
L'esigenza di riunire la scienza rimasta pagana con l'elemento cristiano.
Tredicesima conferenza, Dornach, 9 maggio 1920
Il cosmo va capito attraverso l'uomo.
L'importanza cosmica dell'entità del Cristo.
Quattordicesima conferenza, Dornach, 14 maggio 1920
Il superamento della scienza pagana. Scienza e morale.
Mayer e il principio della conservazione dell'energia.
L'annullamento della materia.
I periodi di 18 anni di Saros.
Quindicesima conferenza, Dornach, 15 maggio 1920
Nell'antichità sacerdote e medico erano una stessa persona.
L'antica saggezza di Iside viene oggi malintesa.
La materia negativa del Sole.
Sedicesima conferenza, Dornach, 16 maggio 1920
Concezione spaziale dell'Oriente e temporale dell'Occidente.
L'essere del calore.
Il pensare puro annulla l'elemento materiale e diventa immagine.
L'impulso del Cristo offre il pomte fra la concezione naturale del mondo e quella morale, tesa all'avvenire. |