La fede Zoroastriana, introdotta dal profeta Zoroastro nel settimo secolo a. C. fu la religione ufficiale dell’impero sasanide (226-651 d.C.) in Iran, e rappresenta, insieme al Manicheismo, il principale credo dualista di cui ci sia rimasta testimonianza. La letteratura mediopersiana degli zoroastriani, in lingua pahlavi, viene qui descritta con puntuali riferimenti alla storia degli studi e alla tradizione manoscritta. In questa letteratura vengono trattati sia i testi più propriamente religiosi che quelli prodotti per le corti sasanidi.
Vi vengono descritti testi importanti per la storia religiosa del medio e vicino oriente nei primi secoli della nostra era, necessari alla compiuta comprensione del Cristianesimo orientale, del Giudaismo intertestamentale e dell’Islam, dall’altro testi di prevalente interesse letterario che rappresentano il presupposto della più tarda poesia neopersiana. Nella redazione si è dato molto spazio alla traduzione di passaggi tratti dai diversi libri, si è inoltre avuta cura di presentare uno o più esempi per ogni genere letterario descritto.
Carlo G. Cereti (Torino 1960) ha studiato Lingue e Civiltà orientali all'Istituto Universitario Orientale di Napoli, per poi specializzarsi nel campo dell'Iranistica in cui ha ottenuto il Dottorato di Ricerca. Ha completato gli studi orientalistici in Inghilterra (Londra) e Germania (Göttingen) Attivo in Italia e all'Estero, fra le sue numerose pubblicazioni si segnalano:
An 18th Century Account of Parsi History. The Qesse-ye Zarto¾tian-e Hendustan, IUO, Napoli 1991; The Zand i Wahman Yasn. A Sasanian Apocalypse, Roma 1995.
Attualmente lavora nella Kommission für Iranistik della Österreichische Akademie der Wissenschaften di Vienna e insegna lingue medioiraniche presso l'Institut für Sprachwissenschaft der Universität Wien. Contemporaneamente è professore a contratto all'Università “La Sapienza” di Roma.
Formato cm 14 x 21 - Pagine 262 |