Questo trattato prepara allo studio dei testi sacri, attira verso queste ricerche gli spiriti che ancora ignorano ogni esegesi cabalistica dimostrando loro, in modo che vi sono misteri nella Torah, che esiste una scienza di questi arcani, che le vie della Kabbala conducono alle porte del Cielo. Il libro è dunque scritto per i profani, contro i detrattori della Kabbala, per giustificarne l'esistenza e provare il suo valore. Lo studioso potrà in seguito dedicarsi allo studio dei testi stessi, del Sefer Yezira e dello Zohar, : a quel punto, se è chiamato alla vita dello spirito, queste pagine diverranno per lui luminose. Ma affronterebbe invano questi studi se non avesse innanzítutto letto e assimilato le opere preparatorie che abbiamo citato, se non avesse reso duttile il cervello alle forme ebraiche, abituato la sua anima alla vita mistica. Lo Zohar resterebbe per lui lettera chiusa, anche se si limitasse a fare opera di critica; è quanto è successo ai Franca, ai Karppe, peraltro persone di merito, rispettabili eruditi. I testi della Kabbala restano sconosciutì, la dottrina segreta nascosta - dopo la volgarizzazione - quanto lo era prima. E' destino e gloriosa caratteristica dei mistici l'essere inafferrabili dalla massa, impenetradai dotti; ogni incursione nel loro dominio, ogni dissezione, ogni spiegazione non raggiunge alcunché della loro realtà; storici e critici rimangono alla porta, esaminando i nodi del legno o I. che li ricoprono, raspando il suolo dinanzi all'uscio chiuso e quando se ne vanno, credendo daaver esplorato, descritto e profanato a sufficienza il santuario, il tempio - inviolato - conserva per i fanciulli d'amore, il suo magico profumo, i profondi segreti, puri come lo erano prima della vana incursíone in queste regioni che non possono essere le loro. Penetrerà i misteri della Kabbala e vedrà le lettere di fuoco solo chi sarà stato eletto e i cui occhi Saranno consumati a forza di veglie e di pianti, i cui capelli saranno diventati bianchi, il cui cuore sarà a Gerusalemme, i cui piedi avrarnno calpestato il suolo sacro sotto i cedri del Libano. Costui, ricordando il cammino percorso, i libri iniziatici divenuti per lui inutili, ne parlerà a coIoro che lo seguono sulla via; lungi dal respingere tali opere, ne proclamerà la virtù; citerà il nome Adi Caffarel insieme a quello degli antenati che lo beneficarono ed il giovane ricercatore, allora, sarà felice di trovare fra le mani i Profondi Misteri della divina Cabala per meditarli, scrutarli e fare, grazie ,ad essi, un passo innanzi verso le vette dove risplende la Verità una e trina. |