Il romanzo prende spunto da un avvenimento narrato all’autrice da Garab, un capo tribù che la ospitò in Tibet. Quando era un giovane e potente bandito egli si innamorò della bella Detchema con cui intraprese un viaggio avventuroso; tra mille peripezie dovette rifugiarsi in un monastero che nascondeva un secreto orribile. Una volta scappato, riuscì a nascondersi da un eremita dove ritrovò Detchema. Ma il destino non aveva terminato i suoi giochi di amore e morte… Nelle intenzioni dell’autrice questo romanzo vuole essere una testimonianza di alcune delle pratiche tibetane più esoteriche che aveva avuto modo di verificare durante i suoi viaggi.
per Appassionati di romanzi esoterici In questo romanzo la famosa esploratrice e orientalista svela alcune pratiche esoteriche tibetane tra le più occulte
Alexandra David-Néel (1868-1969) fu una delle maggiori protagoniste dell’esoterismo del ‘900, soprattutto per aver divulgato la cultura tibetana in Occidente. Filosofa, attivista politica, soprano, studiosa di sanscrito e tibetano, fu sempre una grande donna ribelle che non si lasciò mai costringere dal moralismo e dai vincoli imposti dalla società maschile. Per oltre vent’anni viaggiò in tutto l’Oriente con il figlio adottivo tibetano. Al suo ritorno in Europa fu un’attiva conferenziera e maestra spirituale fino alla sua morte a 101 anni. |