Il compasso e il serpente riassume vari studi dedicati all'esplorazione delle radici storiche dei compagnonaggi di tagliapietre, con un'attenzione particolare all'iconografia e al simbolismo del loro blasone e dell'emblematica annessa. In effetti, se le fonti documentali che riguardano con certezza il tema non risalgono, allo stato attuale, oltre l'inizio del XVII secolo, l'analisi degli emblemi simbolici consente d'intravvedere come i Compagnoni tagliapietre sono gli eredi diretti dei costruttori di cattedrali del XIII secolo e forse, come pretenderebbero alcune loro leggende, di un passato ancora più lontano. Tale cerca storica, ricca di suspance, permette di comprendere meglio la dimensione spirituale del Saint-Devoir dei Compagnoni, autentica ‘cavalleria’ artigianale, secondo la bella espressione di George Sand. È ugualmente posto in evidenza il ruolo predominante della geometria, non solo in quanto mezzo tecnico ma anche quale supporto simbolico, sia attraverso l'analisi dei simboli del mestiere (la squadra, la riga e il compasso) sia per mezzo di tracciati che non devono nulla all'immaginazione o all'approssimazione. Nel corso delle pagine e delle note corpose, il lettora scoprirà così che l'appellativo di ‘Arte regia’, applicato da tempo alla tradizione massonica, trae indubbiamente origine dall'ottavo libro dei Proverbi attribuito a Salomone, in cui è contenuta gran parte del substrato simbolico della tradizione iniziatica dei costruttori. |