Lo yoga tantrico utilizza la meditazione su potenti simboli per unire la polarità maschile e femminile dell’energia nel praticante e in tal modo determinarne la trasformazione spirituale. È un tipo di yoga strettamente connesso con la percezione della divinità nel duplice aspetto maschile e femminile: la perfezione atemporale, la saggezza eterna da una parte, la potenza del divenire, l’energia creativa universale dall’altra. Shiva e Shakti della tradizione induista sono forme simboliche di tali polarità.
Il processo è analogo a quello innescato dal Kundalini Yoga qui perseguito con forme e tecniche che utilizzano ampiamente il simbolo, il rituale e la visualizzazione come tecniche di veicolazione delle energie durante la pratica meditativa. Lo yoga tantrico è arditamente affermativo: non esistendo antagonismo tra natura e spirito, la mortificazione del corpo è sentita come offesa all’integrità dell’essere. Metodologicamente, quindi, non c’è la negazione e la repressione degli istinti umani, bensì una loro intelligente organizzazione affinché si possa approdare, attraverso la natura, alla trascendenza. Le pulsioni fondamentali legate all’ego vengono trasformate e incanalate verso mete esistenziali ottenendo una rapida ascesa verso la realizzazione interiore.
Lo shivaismo tantrico del cachemire propone uno straordinario approccio attraverso il corpo e il respiro. Tutto è trasparenza, leggerezza, libertà. Gli asana e il pranayama, esplorati in una vacuità concreta, ritrovano la loro creatività originaria. La forza di questa visione si rivela senza limiti e irradia tutti gli aspetti dell’esistenza. Da un nuovo approccio alla bellezza, alla sensualità, dall’alimentazione, all’esplorazione del corpo sottile, viene svelata per la prima volta in un libro l’essenza di un’arte che per molto tempo è stata diffusa soltanto attraverso l’insegnamento orale. |
Eric Baret - Verso la fine degli anni Sessanta, incontra Jean Klein, autentico ricercatore spirituale, iniziato all’arte dello yoga da maestri del Kashmir e dell’Himalaya. Durante numerosi viaggi in India ha modo di frequentare alcune fra le più alte spiritualità allora viventi, quali Ma Ananda Mayi e Nisargadatta Maharaji. Da allora si consacra allo studio della tradizione non duale, come espressanella linea dello yoga kashmiro, e condivide le sue scoperte nel corso di incontri in Europa, Stati Uniti e Canada. |