Poesia libera, talvolta ironica, a volte amara, non impegnata a individuare i difficili accessi alla verità o a un dato assoluto, ma soltanto tesa a un possibile dialogo che si realizza attraverso la liberazione di emozioni, moti e motivi, ritenuti affini o riflessi negli altri, che creano un invisibile legame di spirito e di idee, di spazio e di tempo.
La scelta del titolo, RUGGINE, risponde al senso di questa raccolta: gli scritti sono tutti i pensieri, i sogni, le delusioni e tutte le emozioni che ho provato negli ultimi dieci anni. Anni difficili, anni leggeri, anni ricchi e intensi quelli tra i 18 e i 28 anni. Tutto il vissuto mi si è attaccato addosso come la ruggine che, con il passare del tempo, si forma sui cancelli.
La ruggine si crea...secondo natura: è un processo naturale, perciò è vera, spontanea, autentica. La ruggine ha un colore che mi piace: una miscela di rosso, marrone e giallo. Un colore brillante che ricorda quello acceso del rame: colore vivo? La ruggine rovina, forse. Si può decidere di toglierla o lasciarla. Può dare fastidio ma, indubbiamente, fa parte di quello che deve essere. È bella e colora la vita, accostando tinte calde e familiari ai grigiori quotidiani. La ruggine è un po’ come le rughe, un segno del tempo: la percepisco simbolo di ricchezza e di autenticità, non un’immagine di degrado e di rotture ma di vigore e di ruggiti. Con questo libro vorrei togliermi un po’ della ruggine che mi si è formata dentro negli anni, quella cresciuta insieme a me, talvolta sporca, vecchia, triste di cui ora è tempo di liberarsi. |