I suoi metodi, i suoi riti, i suoi Misteri Lo scopo essenziale e il fine ultimo al quale tendono il mago e la magia, in qualsiasi forma ed espressione, è la «volontà di potenza». La magia, infatti, secondo la definizione dello stesso Crowley, è l’arte di provocare cambiamenti conformi alla propria volontà. Tale cambiamento non si limita però al piano fisico; infatti, secondo la tradizione magica, l’uomo è dotato di tre corpi, ciascuno dei quali funzionante su un diverso piano, o mondo: il corpo fisico, l’anima e lo spirito. Tali livelli non sono indipendenti, e determinate azioni condotte su uno di essi – particolarmente secondo alcune precise modalità – agiscono anche sugli altri, influenzandoli. Ciò avviene anche naturalmente. L’obiettivo del mago è quello di agire contemporaneamente, tramite un atto di volontà, sui tre mondi: questa è la vera esplicazione del «potere assoluto». Per conseguire tale potere, e per poter agire sui tre mondi, il mago deve scoprire, individuare e far proprio l’elemento comune ai tre mondi – materia prima o agente magico universale – e su di esso agire mediante il proprio volere. Questo è, in sostanza il grande segreto che Eliphas Levi rivela in quest’opera. Il «grande agente magico» è simboleggiato dall’immagine «solve» e «coagula», che indicano rispettivamente la vita solare e la via lunare dell’operazione magica, ovvero due fasi di purificazione e di azione. È questo dunque il misterioso «arcano» della Grande Opera, che Eliphas Levi svela in questo libro. Per chiarire e dimostrare tale assunto, egli passa in rassegna tutte le tradizioni magiche finora manifestatesi nella storia dell’uomo, cominciando dalle lontane origini della magia, attraverso la magia assira, quella di Zoroastro, la magia dell’India, la magia ermetica, la magia in Grecia, la magia pitagorica. Affronta poi una sintesi della magia attraverso la rivelazione cristiana, fino alla scuola alessandrina. Tratta quindi di magia e civilizzazione, del ruolo della donna nei riti magici, del diavolo e delle superstizioni. L’ampia e accurata panoramica è completata dai libri dedicati a «Magia e rivoluzione e «Magia nel secolo XIX». |
Eliphas Levi - (1810-1875) Venne definito «il più grande fra i maghi moderni», e universalmente riconosciuto come il rinnovatore della tradizione ermetica nella seconda metà dell’Ottocento. Si chiamava in realtà Alphonse Louis Constant, ed aveva studiato in seminario, ma non giunse mai ad essere ordinato sacerdote, a causa di una relazione con una giovane sedicenne, dalla quale ebbe poi due figli. Abbandonato l’abito talare, si dedicò allo studio delle tradizioni magiche. Entrò in contatto con i depositari delle scienze occulte, fece minuziose ricerche, si immerse nello studio della Kabbala, delle sette gnostiche, dell’alchimia e degli antichi ordini delle streghe e degli adoratori di Satana. Portò le sue indagini fino ai limiti delle esperienze possibili, venne iniziato a conoscenze antichissime, mise a nudo il potere delle forze magiche. Dai suoi studi ebbero origine la Societas Rosicrucias in Anglia e l’Ermetic Order of the Golden Dawn. |