L’origine di questo lavoro è dovuta alla personale ricerca filosofica dell’a. che per tutta la vita ha cercato, attraverso i suoi studi, di rispondere alla domanda fondamentale dell’esistenza umana sul senso della vita e sulle regole dell’indagine speculativa che sola poteva rispondere al quesito. Attraverso lo studio della storia della filosofia, Levi giunge alla filosofia antica, soffermandosi nell’ultima parte della sua vita su Platone (note sono gli apprezzamenti di G. Reale sui suoi studi) e sulla filosofia romana, compilando questo libro che costituisce il primo ed unico tentativo di svolgere una storia della filosofia romana intera, con una dichiarazione d’intenti, contenuta nella introduzione a mano dello stesso a., che tende ‘a correggere l’opinione, per molto imperante, che la cultura romana in generale sia, se non la s semplice copia, almeno la derivazione, priva di caratteri propri, di quella greca.’
Secondo Levi, gli influssi ellenistici hanno agito su un sostrato preesistente già così fortemente formato da trattenere solo quegli aspetti che tendevano a sottolineare i contenuti già presenti, coniugando particolare aspetti della riflessione filosofica e piegandoli al senso del vivere e dell’agire tipicamente romano, rivelando, dunque, una originalità che costituisce un contributo inscindibile nella storia del pensiero occidentale e in special modo italiano.
Formato cm 17 x 24 - Pagine 184
Adolfo Levi nacque a Modena il 20 Agosto 1878. Fin da giovanissimo, dimostra una intelligenza vivissima ed una particolare predilezione per le ricerche erudite. Laureto in Filosofia, inizia la sua carriera come docente al Liceo, per poi passare, nel 1922, ad insegnare all’Università di Pavia Storia della Filosofia, cattedra che ricoprì fino al 1938, quando venne allontanato per effetto delle leggi razziali. Nel corso di questi anni, si distinse anche come uno dei membri più attivi dell’Istituto Lombardo di Scienze e Lettere. Dopo l’abbandono dell’insegnamento, si dedicò completamente alla ricerca, attività che predilesse fino alla sua morte, avvenuta nel 1948, rifiutando anche la cattedra di Storia della Filosofia offertagli dall’Università di Roma e da quella di Napoli. E’ noto nel panorama filosofico italiano principalmente per essere stato l’autore di un saggio intitolato Sceptica, pubblicato a Torino nel 1921, ma numerosi sono i saggi pubblicati su vari riviste che spaziano sull’intero panorama di storia della filosofia, così come altrettanto numerosi furono gli importanti contatti che tenne con i filosofi a lui contemporanei, quali Bergson, Taylor, Banfi, Momigliano, Prezzolini, etc… |